Monte San Franco (2.132 metri) - salita dal versante a sud

 

Il Monte San Franco è l’ultima vetta ad occidente del Gran Sasso e, forse perché lontana dal cuore del gruppo, non costituisce in estate una meta molto frequentata dagli escursionisti sebbene abbia tutti gli ingredienti per una gita di gran soddisfazione.
La via di salita da sud parte dal bivio dove inizia la sterrata per la sorgente  San Franco (quota 1.450 circa) che si incontra lungo la strada che va dal passo delle Capannelle ad Assergi, proprio a pochi chilometri dal valico.
Venendo dall’autostrada è forse più sbrigativo arrivare al punto di partenza dell’escursione uscendo ad Assergi e percorrendo circa 14 km della strada che sale gradatamente verso le Capannelle ed offre dei bellissimi panorami (se non si va di fratta vi sono diverse piazzole panoramiche su cui poter sostare ed ammirare i dintorni ed è raccomandata una visita al piccolo borgo di San Pietro dello Ienca).
La nostra sterrata è facilmente individuabile per la presenza dei cartelli del parco e le indicazioni per la sorgente.
C’è da dire che, a differenza di molti altri casi in cui in cui le strade sterrate rappresentano delle noiose vie di avvicinamento all’inizio vero e proprio dei sentieri, la carrozzabile che porta fino alla sella di Belvedere è molto panoramica e offre da subito interessanti punti di vista sui contrafforti a partire dallo Ienca sino al Cefalone; oltretutto si sale lungamente con pendenza costante e, senza alcuna fatica, ci ritrova sulla sella di Belvedere già a quota 1.800 mt.
Il nome della sella - Belvedere appunto - è quanto mai appropriato, visto che da lì si aprono panorami che spaziano in ogni direzione ed includono numerosi gruppi montuosi; in particolare i Monti della Laga sono proprio davanti a noi ed anche gli avamposti dei Sibillini, che pure non sono vicinissimi, cominciano ad essere ben visibili da quel punto.
Dalla sella ci si dirige verso ovest-sud per tracce che conducono alla base della cresta di Rotigliano dove ci attende l’unico modesto ‘strappo’ dell’escursione che in un brevissimo tratto di sentiero porta a superare quota 2.000 mt.
Numerosi ometti ben allineati guidano su un altopiano che gradualmente porta sotto il cono sommitale del San Franco: in questo tratto del percorso non è difficile alle prime ore del mattino assistere da vicino al volo di due coppie di aquile che devono aver messo su famiglia nei paraggi e che non sembrano curarsi più di tanto della sporadica presenza dell’uomo.
Un’ultima breve salita e si è sulla vetta che poi è un’ampia dorsale dove vi è ampio spazio per accomodarsi: d’alto canto il San Franco è un belvedere di lusso dove è proprio impossibile non sostare a lungo.
Sulla cima sono presenti un cippo ed una croce che deve aver sofferto di qualche intemperia di troppo … ma che ancora resiste! Portate con voi una penna ed un foglietto di carta per lasciare un vostro pensiero nella cassettina di metallo, in fondo è bello leggere di chi ci è già stato e sapere che qualcun’altro domani leggerà di noi!
Credo che la migliore ragione per arrivare in cima al San Franco (al di là del fatto che è anch’esso un over 2.000 tra i tanti da non mancare etc etc..) risieda proprio nella possibilità di osservare la Laga e la porzione occidentale del Gran Sasso da un’angolazione unica e che consente a chi magari abbia già salito quelle montagne di farsi una buona idea riepilogativa della morfologia del territorio. Da qui rende bene lo spigolo ovest del Monte Corvo che sale quasi in verticale dalla Val Chiarino ed è chiaramente visibile il complesso “lavoro” fatto sul roccioso versante sud da milioni di anni di immersione sotto gli oceani.
Il ritorno ha luogo sulla via dell’andata anche se sono praticabili senza difficoltà delle scorciatoie scendendo a vista per lunghi pendii direttamente dalla cresta di Rotigliano fino al tratto iniziale della sterrata.

In sintesi, se si vuole puntare ad un’escursione priva di difficoltà e tutto sommato non faticosa, direi che il San Franco preso da sud rappresenta il candidato ideale proprio per le emozioni che può offrire a chi lo avvicina e per la qualità dei panorami che si hanno raggiungendo la vetta.

Lunghezza complessiva A/R 13,5 km
Dislivello in salita 700 mt
Tempo di A/R escluse le soste circa 4h

Piccolo suggerimento gastronomico
La bellissima escursione al Monte San Franco può essere completata con i piatti della trattoria “Fore le Mura” da Franchino, nel centro storico di Assergi: la cucina è molto curata, genuina, generosa nelle porzioni e con prezzi che vi lasceranno felicemente sorpresi. Poiché il locale non è molto grande è bene telefonare in anticipo per assicurarsi un tavolo.